Fermo restando che ogni insegnante del team o consiglio di classe abbia ben chiaro:
- Che cosa si intende per “ben fondate considerazioni pedagogiche e didattiche” in base alle quali il Consiglio di Classe può individuare un alunno con BES in assenza di certificazione clinica;
- In che modo un team docente, non formato né chiamato a formulare ipotesi in merito a condizioni cliniche, può essere in grado di distinguere, basandosi sulla rilevazione dei bisogni e con un discreto margine di certezza tra una situazione segnalabile, e quindi potenzialmente certificabile (cosa si intende?) o meno;
- Quali criteri – parametri – indicatori (non diagnostici) vengono utilizzati in modo tale che si eviti una disparità di segnalazioni, all’interno dello stesso Istituto;
E’ opportuno essere consapevoli che una parte di queste situazioni non sono facilmente oggettivabili, perché sono in parte contestuali. Quindi la risposta più efficace è un’attenta osservazione sistematica (vedi modello allegato al PdP UST)
… “E’ noto anche che l’ambiente può sostenere oppure ostacolare il superamento di una difficoltà d’apprendimento e allo stesso modo, l’esperienza educativa può costituire una risorsa più o meno importante per fronteggiare la difficoltà e portare lo studente a sperimentare o meno una situazione di effettivo bisogno educativo speciale. Poiché però, ciascuno risponde in modo diversificato alle difficoltà che incontra, sia per le caratteristiche personali, sia per i contesti in cui vive, la via maestra per l’interpretazione dei bisogni dello studente è l’osservazione.”
Da : “strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”: concetti chiave e orientamenti per l’azione – gennaio 2014 – pagina 11